Tanta partecipazione ai riti della Settimana Santa nella Città del Codex. Giovedì Santo, dopo la Coena Domini o lavanda dei piedi ai 12 apostoli in Cattedrale e nelle diverse parrocchie della città, i tanti fedeli hanno fatto tappa nelle tante chiese del centro storico e dello Scalo, fino alle ore 24, per vivere alcuni momenti di preghiera e di meditazione dinanzi agli altari della reposizione.
Venerdì Santo, invece, tanta gente ha partecipato, dapprima, alle Vie Crucis Viventi (Addolorata, San Domenico, San Nilo e San Bartolomeo), fin dalle prime ore dell'alba, nell'incantevole centro storico bizantino e, successivamente, alla tradizionale “Processione dei Misteri” organizzata, come ogni anno, dalla Confraternita dell'Addolorata guidata dal Priore Alberto Garofalo. La Processione è stata accompagnata dalla Banda Musicale “Nicola Gorgoglione” di Pietrapaola (CS) diretta dal Maestro Franco Arcangelo. Emozionante vedere il devoto di turno percorrere, con la croce in spalla ed a piedi nudi, le 14 Stazioni, in giro per il suggestivo borgo antico bizantino, che rappresentano la Passione di Gesù Cristo. Tanti, poi, i fedeli e devoti che hanno preso parte alla tradizionale “Processione dei Misteri” che ha visto, anche quest'anno, un bagno di folla per le vie della città antica. Da sottolineare, inoltre, la presenza di diverse autorità civili, militari (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale) e religiose dietro la bara del Signore. Eccezionale, ancora una volta, il servizio di sicurezza, su tutto il circuito cittadino, garantito dai volontari dell'A.N.P. S. (Associazione Nazionale Polizia di Stato) e dell' E.R.A. (European Radioamateurs Association) di Rossano. Preziosa, tra l'altro, la presenza dei volontari della Croce Rossa Italiana (Comitato Locale di Rossano) che hanno garantito il servizio sanitario nel corso dell'importante appuntamento religioso che, ancora una volta, ha richiamato migliaia di fedeli nell'incantevole e suggestivo centro storico bizantino. Molto significativo il discorso del padre Arcivescovo, al rientro della Processione in Cattedrale, che è stato apprezzato dalle diverse autorità e dai tanti fedeli. Sabato Santo, dopo la giornata di preghiera dinanzi a Gesù Cristo morto nella Chiesa dell'Addolorata, si è dato vita alla Veglia di Pasqua, in Cattedrale, presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Satriano. Sono stati battezzati, per l'occasione, quattro Catecumeni. Molto significativa l'omelia del Vescovo il quale ha rimarcato: “La Pasqua diviene cammino di liberazione, rinuncia a possedere piccole unità di misura della felicità, per lasciarsi condurre verso luminosi orizzonti di vita. La Pasqua diviene coraggio, capacità di agire col cuore, lasciando che il vivere si attesti nell’ascolto di aneliti profondi. La Pasqua diviene vita che fiorisce, lasciandosi rigenerare dalla fiducia che libera il cuore dalla paura della morte. In definitiva la Pasqua è risurrezione del vivere che si attesta nel lasciarsi attraversare dal dono dello Spirito. Esso tutto vivifica e tutto restituisce alla sua luce iniziale. Nella Pasqua l’umano prende forma aprendosi all’incontro, alla relazione con Dio, divenendo così gravido di vita da condividere, da donare. Oggi viviamo dinanzi ad una emorragia di umanità. La morte serpeggia nell’indifferenza di tutti, avvelenando e deturpando le relazioni umane e rendendoci incapaci di ascoltare il grido di aiuto che viene dai nostri figli, dai nostri giovani e da quelle sacche di umanità calpestate dall’arroganza di molti. Non possiamo più attendere, è tempo di osare la gioia! Non si può vivere invano e con superficialità. Osare la gioia è imparare a scegliere il bello e il buono con testarda fedeltà. Oggi come ieri, il Risorto irrompe nel quotidiano, liberando ciascuno dal basso profilo a cui la mediocrità ci abitua. Egli non viene a togliere i pesi della vita ma scioglie le catene del cuore; non rimuove la croce dalle nostre spalle ma ci sostiene nella fatica del vivere; non azzera le difficoltà e gli ostacoli ma suscita stupore e inebria di fiducia i cuori. Siamo imperfetti e unici ma figli amati, resi un prodigio dal suo amore, ecco perché possiamo osare la gioia! Osare diviene voce del verbo amare, ovvero amare con generosità, senza riserve e reticenze. Osare la gioia è imparare a divenire audaci nel percorrere le strade possibili del Vangelo. Osare la gioia è aprirsi al mondo nell’intento di non interpretare la realtà a misura dei propri filtri ed interessi, ma innamorarsene, accogliendola, rispettandola e ascoltando la sua voce. Osare la gioia è avere il coraggio di scelte controcorrente, dove il sogno si radichi in segni concreti di speranza e in gesti sinceri di amore. Osare la gioia è vivere una vita intrisa di bene, per tutti, non solo per se stessi. Auguri, fratelli e sorelle. Buona Pasqua a tutti e che gioia vi colga”. Il padre Arcivescovo, al termine della Santa Messa, ha voluto abbracciare, uno per uno, quanti hanno preso parte alla Veglia di Pasqua per gli auguri. Si è vissuta, dunque, una Settimana Santa all'insegna della tradizione, oltre della fede e della devozione, nella Città del Codex.
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